venerdì 14 settembre 2007

La quinta stagione



Ieri sera ho assistito alla presentazione del nuovo CD di Cristina Donà.
Lei è bellissima, alta, simpatica. Ha una voce versatile, piccola e calda ma anche potente, magica.
Suona la chitarra con passione e arriva dritta al cuore. Sì, voi direte questo è rincoglionito.
La verità è che Cristina è acclamatissima all'estero, mentre in Italia è abbastanza snobbata grazie alla controcultura dello stordimento discografico. I testi che non fanno rima cuore-amore sono troppo complessi per essere apprezzati dalla massa dei ragazzini e i meno giovani rimangono per lo più intrappolati nell'esterofilia o nei bei tempi degli anni 60-80.
Il pubblico era comunque numeroso, circa duecento persone tra i 25 e i 50.
Pezzi bellissimi, presentati con autoironia dalla stessa Cristina che poi li ha eseguiti con bravura e professionalità.
Settembre, Universo, L'eclisse, Niente di Particolare, Non Sempre Rispondo: poi alcuni brani dei CD precedenti.

Ecco come l'ho conosciuta.
"Chi è? Edie Brickell?" dissi a Giancarlo mentre mi accomodavo su una poltrona del suo studio. La musica era bassa, in sottofondo.
"Guarda che è italiana" mi sorrise, "ho preso il cd perché è omonima di una mia ex-compagna di classe" e mi mostrò la copertina, blu con un viso di ragazza timido ma forte.
Occhi chiusi, con un segreto, pensai. Guardai il titolo della canzone che stavo ascoltando, Giancarlo mi disse che era “Salti nell’aria”. Ascoltai le parole… “immagina… le stelle… scoprirai che sorridono… sempre […] e vedrai dove gli altri pensano che non ci sia niente”.
Stavo per commuovermi. Una frase di una sensibilità e profondità enormi, eppure semplice, ed era lì, di nuovo dopo pochi secondi.

Scorrevano le note introduttive di “Dove sei tu” e la voce iniziò ad accarezzare le note del ponte: "io ti verrò a cercare quando il buio cercherà di far risaltare la tua assenza". Giancarlo mi disse che potevo tenere il CD per copiarlo, se volevo. Accettai subito (Cristina non me ne voglia, ma desideravo averla subito).
In auto ascoltai gli altri brani, una, due, tre volte, fino a capirli tutti. Quelli che avevo saltato ad un primo ascolto “Il mondo”, “Triathlon”, erano tutti magnifici.

Era il CD più bello che avessi mai ascoltato, dopo Revolver e Led Zeppelin IV. Nella foto sullo sfondo c'è il grande Paul (ora lievemente rimbambito, con l'ukulele, poveretto): mi è sembrata perfetta.
Non importa il tipo di musica, la cosa fondamentale è che ti comunichi qualcosa, che ti commuova o che ti riempia di gioia.
Auguri Cristina, spero che in tanti arrivino ad apprezzarti come casualmente vi sono arrivato io. (e non grazie a MLF)

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