giovedì 25 marzo 2010

Una spataffiata

Camminando questa sera sono passato davanti al negozio di un'artista, un pittore credo. La tecnica che lo rende inimitabile è una spataffiata di calce sulla tela, che nel seccarsi si apre in un cracklè di grande impatto, che poi il genio colora in varie tonalità producendo così il Capolavoro. Il negozio è pieno di pallotte spataffiate e colorate, quasi tutte diverse ma uguali, schiacciate su tele di varie dimensioni e assortimenti. E mi sono chiesto, ma perchè mai un artista, che pure ha un'idea originale per quanto magari non proprio gustosa, per trovare un po' di credibilità debba adeguarsi alla legge di mercato che paga la serialità dell'opera?
Ah, sì, coso, è quello che fa i gibolli di terra colorata, bravo!
Come quello c'è anche il tipo che fa solo i fiori tridimensionali (via dell'orso), quello che si concentra solo sul mare e quello che fa solo cazzi, magari.
Ma mentre pensavo a come scrivere quello che intendo, mi venivano in mente solo i Beatles. Un gruppo che non ha mai trovato nella standardizzazione della propria musica un veicolo per esprimere uno stato d'animo, proprio perchè c'è modo e modo. Se uno canta d'amore può esprimerlo con gioia o con dolore (all you need is love oppure love me do ne sono la prova e sono molto diverse tra loro). I quattro non si sono ripetuti praticamente mai; mi ricordo di aver letto che se uno di loro portava una canzone che nell'armonia ne ricordava lontanamente un'altra non se ne faceva nulla (generalmente era ringo).
Per questo non capisco la necessità della produzione sempre uguale di un concetto, è la prova dell'aridità di un'artista e della poca profondità dell'animo. Sarebbe a dire che, per rendere chiaro il concetto, i Beatles abbiano interpretato sempre la stessa canzone per dieci anni, magari variandone un po' il testo.
Questo è ciò che fa il pittore di cacca d'elefante.

mercoledì 10 marzo 2010

snowball II

è tardi e nevica ancora, siamo a marzo inoltrato. anche l'anno scorso ha nevicato a marzo. ci sono tutti questi terremoti in giro, che strano, sembra che la terra si stia dando una scrollata perchè è stufa di noi, del nostro inquinare, del vizio di girare a vuoto perdendo tempo, del costruire indiscriminatamente invece di recuperare ciò che già esiste, dello spreco di materia - che si conserverà pure ma tra un po' non sappiamo più dove stipare i nostri rifiuti.
Ho sentito tempo fa che i francesi per stipare le scorie derivanti dall'utilizzo delle loro centrali nucleari hanno contaminato un'intera regione africana. la cosa mi è entrata in testa e non mi esce più, da mesi ormai. e noi abbiamo i capi di stato che vanno in francia a patteggiare un ciclo di lezioni su come utilizzare al meglio il nucleare! alla grandissima!
e lasciamo stare il populismo allo stato brado, perchè ci sarebbero tonnellate di pagine da scrivere ma probabilmente le ha già scritte meglio di me qualcun'altro. ma poi tra tutte dovevano proprio scegliere la polverini quelli del pdl? una tizia con una faccia così da pagnotta, di antipatia rara, che continuano a respingere dal tar al bar perchè non si può vedere. possibile che il cav. non se ne sia accorto, lui che tiene tanto all'immagine...bah.
ad ogni modo, è tardi. domattina colazione, caffelatte e biscotti.
mi lavo mi preparo accompagno le bambine a scuola vado in studio faccio le cose che devo fare vado in comune a trezzano probabilmente a meno che non venga nino a turbarmi la mattinata mangio male faccio altre cose consegno documenti vedo un film in streaming vado a prendere le bambine vado a casa mangio male guardo la tv mi rincoglionisco magari muoio e non ho vissuto.

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