lunedì 24 settembre 2007

A costo di essere ripetitivo

Ebbene sì, mi ritocca parlare di Cristina Donà. il fatto è che sono andato a vedere un altro concerto, ormai sono drogato. e sono andato col mio amico giancarlo, che aveva i biglietti gratis grazie alla sua sottoscrizione annuale con la radio organizzatrice e sponsor dell'evento.

C'era un gruppetto di lesbiche (la più carina sembrava gandhi) che parlottava.
C'erano una ventina di maschi con la sciarpa (strano, all'interno faceva caldo: io ero in maglietta).
C'erano gli invitati di Cristina (che occupavano le prime tre file, riservate, il che non giova al comunismo).
C'era una coppia, lui con il cappello alla neffa, lei dark-lady con il caschetto alla valentina.
C'era una manzissima.
C'era uno con una maglietta nera con il disegno di una spina dorsale che cominciava con il manico di una chitarra.
Io e giancarlo a un certo punto abbiamo pensato che se fossimo stati transessuali eravamo più adeguati.

Lei ha cantato bene, però c'era meno feeling della volta scorsa anche perchè era accompagnata da due strumentisti (chitarra e basso) veramente molli. Invece di aiutare il pubblico a percepire la musicalità e la profondità dei brani, i due (specialmente il bassista) imbrigliavano l'interpretazione con "smorfie del chitarrista" (avendo la faccia libera comunicano così il loro sforzo e l'orgasmo creativo) e cenni accondiscendenti verso C.

Devo dire che a parte la jam-session finale (da evitare la prossima volta) il concerto è stato bello.
Lei ha il viso stranamente asimmetrico, il che la rende a volte bruttina, a volte splendida.

Alla fine del concerto ho provato la moto di giancarlo, ed è stata la parte più gustosa della serata.

1 commento:

lobotomica ha detto...

No, non sei ripetitrito.

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