lunedì 19 novembre 2007

Ischida, s'americano!

Mi sono ricordato di una cosa che volevo scrivere un po' di giorni fa, relativamente ad halloween.
Tornando a casa dopo aver accompagnato la bimba a scuola, ho detto a mia moglie che avevo incontrato un gruppetto di signore che discutevano di halloween, dicendo che per l'anno prossimo avrebbero dovuto organizzarla meglio la festa, perché ormai ogni anno (da un po') diventa sempre più importante e i bambini ci tengono, eccetera eccetera.
E poi ho detto ma che cavolo di festa di americani, coi morti ammazzati e robe terrorizzanti, pipistrelli e ragni e porcavacca, sono tutte robe che non sopporto, io, povero bimbo ancora immerso nell'acquasantiera. mi tocca sorridere se ma figlia mi porta a casa un disegno di un pipistrello, che fosse per un compito di scienze capirei, ma insomma, di tutti i begli animali che ci sono in giro proprio il pipistrello?
E così mi stava prendendo la mano, questo bel discorsetto su come la cultura americana ci metta veramente poco ormai a colonizzarci subdolamente: e non ci basta essere politicamente necrotizzati dalle cellule pseudobenigne della Loro presunta civiltà superiore e dalle scelte dei governi che furono, che sono stati proprio stronzi ad accettare un patto con la morte lenta e dolorosa.
E così mia moglie mi ha salvato. scuotendo il capo con fare da mamma comprensiva, mi ha detto che halloween in Sardegna esiste da quando i suoi nonni erano bambini e andavano a suonare alle porte chiedendo i dolcetti, sennò il morto si incazzava.
Solo che da loro si chiama (tuttora, certamente) "SU MORTU MORTU".
Spero di averlo digitato correttamente, visto che la grande tradizione sarda ha spazzato via in un microsecondo la subdola cellula tumorale americana.

7 commenti:

lobotomica ha detto...

i sardi sono un popolo pieno di sorprese. perché non ti documenti meglio sulle radici comuni di quest'usanza? mi sembra una storia molto interessante.

Anonimo ha detto...

ho paura di scoprire che i primi emigranti sardi giunti sul suolo americano abbiano contribuito allo sviluppo della tradizione.

Anonimo ha detto...

non sono radici comuni, é proprio la stessa festa, esisteva in tutta europa prima del cristianesimo (e anche dopo)
Ah, per la cronaca al paese di mia mamma, addì 2007, i bambini sono passati e non chiedevano dolcetto o scherzetto ma 'ci da' qualcosa per is animas?, quindi é ancora viva e vegeta e non solo all'epoca dell'infanzia dei nonni :)
Basta allontanarsi di poco dalle città e halloween non può competete con is animas :p

Anonimo ha detto...

formidabili, questi sardi.

Anonimo ha detto...

l'ho sempre detto! w is animas! chissà se a roma la chiamano "li mortacci tua?"

Anonimo ha detto...

confermo le due tradizioni sarde. Quella dei bambini che chiedono"su mortu mortu" più centrale e ricevono dolcetti, castagne, mele cotogne ecc. E quella della parte di sopra dove si chiede "pro sa animas" (per le anime dei morti). In molti luoghi si apparecchiano grandi tavolale piene di ogni ben di dio:porcetto, agnello, gnoccchi, formaggio e salsiccia, Con abbondante vino e così i bambini vanno a letto e si accucciano zitti zitti per non incontrare le anime che verranno a banchettare. Anime ben vive: genitori ed amici che ricordano i defunti con un pasto: Tradizione pagana cristianizzta.Un saluto a tutti

FB ha detto...

ringrazio tostoini e arouetvoltaire per il contributo che conferma la necessità di riappropriarci delle radici della tradizione.

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