martedì 20 febbraio 2007

lavoro e carriera

sono un architetto, del genere "artigiano".
sono daltonico, vesto spartano, parlo sinceramente e faccio bellissime presentazioni dei miei lavori con supporti grafici 3d che piacciono solitamente molto ai miei clienti. ma la cosa che mi piace di più è il cantiere. vedere il disegno che prende forma e si tramuta in una cosa viva, presente, creatura del tuo pensiero anche se minato dal compromesso con la committenza, è una sensazione bellissima. e poi c'è la possibilità di cazziare, che non è da sottovalutare.
ultimamente ho ribaltato tre ragazzi, impiantisti idraulici, che (per loro sfortuna) non avevano guardato il disegno esecutivo. ma santodio, perchè non guardano i disegni? lavoro eseguito a regola d'arte, peccato però che fosse esattamente speculare a quello che dovevano realmente eseguire. un bagno al contrario. io faccio un bel rendering 3d del lavabo a sinistra e invece TAC! il lavabo è a destra! come mai, architetto? lo chieda a RASHID, l'impiantista.
Il vero problema è che sono oramai in pochi gli artigiani appassionati del loro lavoro. la maggioranza ha dovuto cedere il passo agli extra, intesi sia come comunitari che come costi aggiuntivi. bello il preventivo, buono, partiamo. poi a consuntivo ci spariamo una revolverata. tutti tesi al guadagno e nessuno guarda alla qualità del lavoro, alla passione con cui viene realizzato. In un cantiere ho trovato un signore anziano, da vent'anni in pensione: era ancora lì, piegato in due a sistemare un tubo, con pazienza, con esperienza, con PASSIONE. volevo portarmelo a casa, metterlo sul mobile del soggiorno a parlarmi della sua vita. Oggi il "contractor" ti schiaffa in cantiere quattro extra che lavorano col culo, paghi salatissimo qualunque intervento fuori contratto, alla fine magari ci vai di mezzo perchè al committente comunque non resta un bel ricordo dell'operazione e ti lecchi le ferite. io lavoro con tre artigiani che hanno cura delle loro cose e si vergognano di fare brutte figure. se posso li porto sempre con me, così si lavora tra amici, in sintonia e con ottomi risultati.

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