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lunedì 11 febbraio 2008

Qualcosa di strano

Ci deve essere qualcosa di strano in me che attira gli stranieri. Oggi mi sono fermato al semaforo e subito è arrivato uno col giornaletto, e io non ero il primo della fila, ero indietro di due o tre macchine. Beh, gli ho dato pochi cents e questo si è messo a dire che viveva ad abbiategrasso, se gli davo qualcosa in più magari riusciva a tornare a casa e via così, quindi stava diventando pesantino e son ripartito perdendomelo nello specchietto.
Scusa, eh, ma mi sembra che quei city, metro, oggi, leggo siano gratis.
Ormai è tutto dovuto, anche con gli extra.
Poi oggi pomeriggio, stavo parlando col buon pigiay ed ecco che si fionda un tipo, che dice dai, dammi un euro che devo mangiare, vengo dalla palestina. conosci qualcuno della palestina? dice a me e al buon pigiay, che ha l'aspetto di hulk hogan. no, gli dico io. fa il verso del no anche pigiay, che alza un baffo biondo tinto dei suoi. e così questo ha capito che non doveva insistere.
Strano, però. Magari ho la faccia da bravo.

martedì 5 febbraio 2008

Suocero

mio suocero è il peggior cliente.

lunedì 28 gennaio 2008

Il vantaggio di andare in Crociera



Sul bellissimo numero di Abitare di due mesi fa, c'è un articolo che parla della costruzione della Queen Victoria, una nave da crociera che può ospitare fino a 2000 persone in un botto solo.

Allora, due riflessioni sulle crociere.

  1. La QV può ospitare fino a 200 passeggeri ed è costata tra i 400 e i 500 milioni di euro, perbacco, dico io. Con il mento tra il pollice e l'indice mi dico, beh, il viaggio intorno al mondo costa 20.000 €: lo moltiplico per 2000 e ho un totale di 40 mln di euro. Tolgo le spese vive per il mantenimento del viaggio, circa 1/3, e ho un bel 26 mln/€. Beh, solo per rientrare nei costi il Sig. Queen deve fare 19 viaggi: ma sarà davvero una furbata investire nelle crociere? Anche perchè se stimo che come massimo la QV mi fa 5 viaggi all'anno, ci metto quattro anni a rientrare nell'investimento. Ma non sono fatti miei, quindi passo alla riflessione numero
  2. Cosa ci va a fare la gente in crociera se per andare dalla california all'australia ci metto 11 giorni e non vedo altro che il mare? Mi ricordo che un amico, dopo aver visto 80 km di foreste di sequoie in america, disse che non vedeva l'ora che bruciassero tutte. Chissà qual'è il vantaggio di andare in crociera, se con undici ore di aereo raggiungo qualunque località e mi costa sicuramente meno.

In definitiva, in crociera credo che ci vadano le seguenti tipologie:
il nonnetto che non ha un bel nulla da fare, perchè starsene due mesi in giro, insomma, bisogna essere pensionati (e non con la pensiùn dell'inps da 500 euri, per intenderci);
la mantenuta che si annoia e si fa trombare dall'ammiraglio;
la regina d'inghilterra e il suo gentile seguito;
briatore.

briatore :
anche lei qua?
nonnetto:
certo. per me la crociera è il massimo della vita.
regina: i agree, by the way, lei è uomo styupendow!
nonnetto (tra sè e sè): me l'avevano detto che si cuccava di brutto! coff coff
regina: let's go in my suite, dear nonnett
per qualche attimo si sente solo il mare. briatore si accende una sigaretta.
mantenuta: oh, ma lei è flavio briatore!
briatore : così dicono, eh eh. sei accompagnata?
mantenuta: oh, ma sei flavio briatore!
briatore : vabè andiamo di là và che ti mostro il pomello del cambio della renòl.

lunedì 26 novembre 2007

Una volta alla settimana

Ci sono dei tali a Milano, a Milano, dico e non in Cambogia, che si lavano una volta alla settimana.
Ma perché?
è così bello farsi la doccia, la sera, prima della pappa. Oppure
svegliarsi al mattino, ficcarsi sotto il getto caldo del soffione e poi
gustarsi la colazione nel tepore del proprio corpo. Lavarsi è bello. Io
mi lavo i capelli tutti i giorni. Resto poco sotto la doccia, così non
ho sensi di colpa per lo spreco dell'acqua, però in quei cinque minuti
mi lavo tutto.
Comincio dai capelli, una buona dose di shampoo che
poi mi passo anche tra le palle, sul culo e poi di nuovo sul pisello.
Poi sapone o doccia-schiuma sulle ascelle, piano piano che sono
sensibili, poi sulle gambe. Poi di nuovo riempio il palmo e me lo passo
sui piedini, prima uno e poi l'altro, anche perché tutti e due insieme
non ci riesco. Mi piacciono i miei piedi, le mie cosce. Poi mi lavo
anche la pancia, il collo, ancora una passata alle ascelle. Risciacquo
tutto di nuovo. Finito.
Fallo anche tu, amico che mi vieni a trovare in ufficio.

giovedì 22 novembre 2007

Zoodue

Per non parlare della programmazione musicale. I deejay in gamba ormai non citano più neanche i brani, come si faceva una volta, ma vanno avanti con lo sguardo basso sul giornale facendo finta di non aver sentito - tranne qualche piccola eccezione. Per esempio, il nuovo brano dei subsonica "...geeeeelidiiii tramonntiii..." inascoltabile, è stato coraggiosamente commentato da Fabio Volo con un "...vabè qui ormai passa di tutto...".
Non è possibile che non ci sia più della vera buona musica. Spetta ai discografici dimenticarsi delle scelte politiche almeno in ambito musicale. Sono d'accordo che è un mondo dove i ricavi sono corposissimi, ma sono sicuro che ci sarebbero ugualmente anche con della musica che almeno rispetti gli ascoltatori.
Non potete dare in pasto al pubblico qualunque schifezza, tanto poi ci si abitua: cercate di fare uno sforzo costruttivo, SCEGLIETE IL MEGLIO, cazzo.
I poveri subsonica hanno anche fatto delle ottime canzoni, ma questa è veramente orrenda: come loro ogni giorno cerco di evitarne parecchi.
Come sempre la scelta poi spetta a noi, è ovvio: sintonizzarsi saltabeccando di qua e di là in cerca di buona musica è un compito arduo, come la ricerca della verità: ma chi è troppo pigro per cercare il graal alla fine rimane intontito dalle vostre scelte di mercato, un mercato costruito da voi per rincoglionire. vergognatevi.
E non sto parlando del fatto che vorrei della musica più orecchiabile, sto parlando di contenuti non banali e armoniosi. anche in canzoni dissonanti si può trovare una armonia compositiva, ma per piacere allora fate fare questo lavoro ad uno che sa quello che sta facendo.

mercoledì 21 novembre 2007

Lo zoo

Nella mia nullitudine, tornavo in studio dopo aver risolto i soliti casi umani.
Mentre cercavo un po' di buona musica mi sono imbattuto in radio 105.
sono rimasto sbalordito dal tipo di indirizzo che hanno dato a questa stazione: lessico triviale da far schifo.

Un esempio, lo scherzo telefonico:
“buongiorno, mi chiamo c...o!" - risate registrate.
"ecco, mettitelo nel c..o il c...o, s....o!" - risponde un signore, evidentemente disturbato - e ancora risate registrate.
e poi avanti così con altre risate registrate. perchè evidentemente non fa ridere.

E allora perchè, "signori" di radio 105, scegliere questa programmazione, con questa tipologia di espressione, proprio in un orario di punta per gli ascoltatori adolescenti (14.30, 15) più influenzabili? non vorrei sembrare moralista, ma certamente la cosa non può essere archiviata con un "non spetta a noi educare al meglio i giovani": anzi, direi che è il momento che anche i media facciano qualcosa per cercare di risollevare lo spirito civico che si è perso ormai da tempo.
(continua)

lunedì 19 novembre 2007

Ischida, s'americano!

Mi sono ricordato di una cosa che volevo scrivere un po' di giorni fa, relativamente ad halloween.
Tornando a casa dopo aver accompagnato la bimba a scuola, ho detto a mia moglie che avevo incontrato un gruppetto di signore che discutevano di halloween, dicendo che per l'anno prossimo avrebbero dovuto organizzarla meglio la festa, perché ormai ogni anno (da un po') diventa sempre più importante e i bambini ci tengono, eccetera eccetera.
E poi ho detto ma che cavolo di festa di americani, coi morti ammazzati e robe terrorizzanti, pipistrelli e ragni e porcavacca, sono tutte robe che non sopporto, io, povero bimbo ancora immerso nell'acquasantiera. mi tocca sorridere se ma figlia mi porta a casa un disegno di un pipistrello, che fosse per un compito di scienze capirei, ma insomma, di tutti i begli animali che ci sono in giro proprio il pipistrello?
E così mi stava prendendo la mano, questo bel discorsetto su come la cultura americana ci metta veramente poco ormai a colonizzarci subdolamente: e non ci basta essere politicamente necrotizzati dalle cellule pseudobenigne della Loro presunta civiltà superiore e dalle scelte dei governi che furono, che sono stati proprio stronzi ad accettare un patto con la morte lenta e dolorosa.
E così mia moglie mi ha salvato. scuotendo il capo con fare da mamma comprensiva, mi ha detto che halloween in Sardegna esiste da quando i suoi nonni erano bambini e andavano a suonare alle porte chiedendo i dolcetti, sennò il morto si incazzava.
Solo che da loro si chiama (tuttora, certamente) "SU MORTU MORTU".
Spero di averlo digitato correttamente, visto che la grande tradizione sarda ha spazzato via in un microsecondo la subdola cellula tumorale americana.

lunedì 12 novembre 2007

Come Heidi

Prendo spunto dai post di SiG e di Irene per parlare un po' di Milano.

Com'è milano? ho sempre pensato a come descriverla.

Ci sono canzoni di Dalla e Vecchioni, commoventi per l'intensità del ricordo.
Dalla canta “...Milano sempre pronta al Natale, che quando passa piange e ci rimane male, Milano sguardo maligno di Dio, zucchero e catrame...Milano ogni volta che mi tocca di venire, mi prendi allo stomaco, mi fai morire...Milano senza fortuna mi porti con te, sotto terra o sulla luna...Milano tre milioni respiro di un polmone solo, Milano che come un uccello gli sparano ma anche riprende il volo". Non l'avevo mai sentita, prima che qualcuno mi lasciasse un greatest hits di Dalla: bellissima, peccato che ormai anche lui peschi solo dalla spazzatura.
E poi Vecchioni, "luci a sansiro, di quella sera..." la poesia di un momento, ma non è solo quello, è l'amore per l'appartenenza ad una città.

Una città fatta di traffico, negozi brutti, show-room spettacolari, viuzze lastricate di pietra dipinte dalla natura e vialoni di circonvallazione creati dalla sola necessità. E poi il Duomo e altre centinaia di chiese, alcune splendide, altre inutili; palazzi sbadatamente scampati ai bombardamenti e case popolari di orribile fattura.
Tutto è sempre più specchio della società ibrida e pornografica, amministrata da politici inetti ed "assolutamente incapaci per il ruolo", citazione tratta dalla descrizione di un alto dirigente esterno incaricato dal nuovo sindaco (fatta da un comitato di controllo a cui il sindaco dovrà rispondere, sentita a Report).

Poi ci sono le montagne, che ogni tanto appaiono e abbracciano l'orizzonte, ma solo nelle belle giornate un po' ventose.
è come se in quei giorni la città volesse ricordarci come sarebbe bello, lavorare in una delle più straordinarie città d'europa e in più poter vedere le montagne innevate, come heidi.

venerdì 9 novembre 2007

Eroi di oggi

Il forte vento ha creato parecchi disagi a Milano, oggi.
questa frase la sentirete dire almeno trentavolte questa sera: e in realtà così è stato. Se non ci fossero stati i vigili del fuoco, che prontamente hanno provveduto alla messa in sicurezza del mio ponteggio alto quaranta metri con copertura provvisoria sul lastrico solare, ora sarei al commissariato di polizia.

ho visto cose che voi condomini del civico 41 non potete neanche immaginarvi.
ho visto un telo piegato dal vento come uno spinnaker pronto a far decollare un ponteggio.
ho visto un ponteggio arcuato con una freccia di un metro sollecitato da raffiche potentissime.
e ho visto un vigile del reparto 3, camminare come un gatto su un ciglio altissimo per salvarmi il culo.

e appena è sceso, l'ho abbracciato.
che almeno gli resti il ricordo di avermi aiutato e di essergli stato grato.

Grandeur/2

Credo che i post che sto scrivendo in questo periodo siano i migliori mai scritti da anima viva.

Grandeur

I francesi, sì, che sono un popolo di merda.

Sempre pronti a sbatterti in faccia una presunta superiorità di classe: tanto l'edicolante quanto il negoziante, tanto il ristoratore quanto l'addetto ai bagagli. Come se l'essere francesi rappresenti un distintivo di qualità. E invece le brasserìe sono puzzolenti, le crèpe non sono buone, l'acqua dell'hotel sa di fogna, le metropolitane sono lerce ed esistono anche altre cose in cui immergere il cibo a parte il burro fuso (meglio non immergerlo affatto).

Parigi è bellissima, è arrivata dal 1500 ai giorni nostri e non è mai cambiata di una virgola, a parte un breve intervento del prefetto Haussman che ha raso al suolo un paio di "arrondissemant" per fare un vialone: però mi ha ricordato quei locali di milano, tipo taveggia o cova, dove ci si bea di una storia centenaria senza accorgersi che le tarme hanno divorato il vestitino.

L'unico intervento di rilevo, la Defanse, anche se in continua crescita, riceve il disprezzo dei cittadini che non comprendono la portata del nuovo lessico urbanistico e si rigirano nei loro scialletti sporchi tra le bancarelle sotto le metrotramvie leggere.

mercoledì 3 ottobre 2007

mezzo uomo

non ti fai turbare da problemi di coscienza?
hai la bava alla bocca anche quando parli dei fiori?
ti muovi come un gorilla con il culo basso e le spalle giù, senza muovere le braccia?
hai il coraggio di alzare la voce con chi ti parla pacatamente?
sai essere offensivo senza pensare che lo sei davvero?
allora puoi amministrare l'agenzia immobiliare Xxx della Strada Statale del Xxx a Xxx (provincia di Milano, questo si può scrivere).
BRAVO!

venerdì 28 settembre 2007

E VA BENE!

Il tratto principale del mio carattere
NON SONO PREVEDIBILE.

La qualità che desidero in un uomo
L'ONESTA'.

La qualità che preferisco in una donna
GLI OCCHI.

Quel che apprezzo di più nei miei amici
LA CAPARBIETA', L'INTELLIGENZA, LA SIMPATIA.

Il mio principale difetto
SONO GOLOSO.

La mia occupazione preferita
DESIDERARE BENI MATERIALI, AMARE LA MIA FAMIGLIA.

Il mio sogno di felicità
SOLDI E SALUTE, PER TUTTI.

Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia
PERDERE UNA PERSONA AMATA.

Quel che vorrei essere
UN GRANDE CANTAUTORE.

Il paese dove vorrei vivere
AUSTRALIA.

Il colore che preferisco
PRUGNA, FUXIA.

Il fiore che amo di più
GLICINE, ROSA.

L'uccello che preferisco
L'AIRONE.

I miei autori preferiti in prosa
VUOTO TOTALE

I miei poeti preferiti
MONTALE, FOSCOLO.

I miei eroi nella finzione
L'UOMO RAGNO, MARTIN EDEN.

Le mie eroine preferite nella finzione
HEIDI, EMMA PEEL.

I miei compositori preferiti
BEETHOVEN, CHAIKOVSKI, LENNON/McCARTNEY.

I miei pittori preferiti
VAN GOGH, VAN DOESBURG, MONDRIAN, POLLOCK, FONTANA.

I miei eroi nella vita reale
I PESCATORI DI GRANCHI DEL POLO NORD, MIO PADRE.

I miei eroi nella storia
GANDHI, GALILEO.

I miei nomi preferiti
LISA, ADRIANO.

Quel che detesto più di tutto
L'ARROGANZA.

I personaggi storici che disprezzo di più
ADOLFo.

L'impresa storica che ammiro di più
LA PRESA DELLA BASTIGLIA, LE 5 GIORNATE DI MILANO.

La riforma che apprezzo di più
LA LEGGE 380/01 T.U., la L.R. 12/05 G.D.T.

Il dono di natura che vorrei avere
LA SICUREZZA.

Come vorrei morire
FELICE, DOPO AVER BACIATO I MIEI NIPOTINI.

Stato attuale del mio animo
MODALITA' STAND-BY.

Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza
QUELLE NATE DA UN BUON INTENTO.

Il mio motto
IO SONO GESù CRISTO!

martedì 18 settembre 2007

L'incudine e il martello

Capita a volte di trovarsi tra l'incudine ed il martello.
Siccome il martello tende a picchiare sull'incudine, necessariamente sarebbe meglio togliersi prima del doloroso impatto: il più delle volte, invece, mi capita di trovarmi con la testa schiacciata e pezzi di cervello che fuoriescono dal cranio.
Mi è capitato circa due mesi fa, e poi anche oggi. D'altronde è questo il prezzo che preferisco pagare per cercare di frenare la discesa del martello. (ho la testa dura)

lunedì 17 settembre 2007

Potatura autunnale

Sto riuscendo nella mia battaglia personale contro me stesso, ossia non fare mai leva sul senso di colpa affinchè le mie bambine facciano o dicano le cose che reputo più giuste. Credo che sia troppo semplice dire "senò gesù non ti vuole più bene", "attenta che gesù ti guarda sempre" o altre cose che probabilmente sarà il catechismo a usare come arma. preferisco magari cercare una conversazione più adulta, di cui resti traccia in una memoria lontana. come quando mio papà mi spiegava perchè dovevo studiare, e invece di sgridarmi usava aneddoti della sua vita per chiarire l'mportanza di un comportamento corretto rispetto ad una scelta sbagliata. e una volta terminato il discorso mi sentivo più ricco, crescevo con lui dentro me.
l'unica via verso la salvezza è lasciare un ricordo positivo dentro ai tuoi figli, che li metta in grado di confrontarsi col mondo senza che il loro cammino sia intralciato da rami secchi.

venerdì 14 settembre 2007

Standard I

Frequento la Standard I, e mi piace la mia classe chichewa.
Quando divento grande voglio fare l'autista.
Il mio cibo preferito è la risima (porridge di farina) con pesce.
L'acqua è il mio drink preferito.
Mi piace vestirmi con le cose nere che ho.
Mi piacciono le capre, a casa ne ho due: vorremmo tenerle in modo da averne di più.
Mi piacerebbe che mi scrivessi. ho disegnato due bimbe per te.

Anold Jefi, codice MW01100912, villaggio Dambe

giovedì 13 settembre 2007

Gli opposti si attraggono!

voglio parlare di una persona speciale. voglio scriverlo, perché pensarlo e basta è riduttivo:
se lo scrivo poi diventerà certezza.
è quasi il mio esatto contrario:

lui è intelligente, colto, simpatico, bello, onesto, loquace, curioso in ogni campo, originale, egocentrico.

io sono normale. ho intelligenza nella media (credo), cultura scarsa, sono sovrappeso, ho imbrogliato, parlo poco, ho normali curiosità, sono banale e altruista.

lui ha intelligenza non comune: basta leggere ciò che esprime nel suo blog: ma questa è solo una conferma, per me, io lo so sin da quando siamo nati. possiede una memoria formidabile, è capace di ricordarsi il nome di un attore di un film degli anni 50 che ha visto solo una volta e vent'anni fa.

ha una conoscenza (anche se lui modestamente non ammette) molto profonda in svariati campi ed una cultura - che proviene anche dai suoi studi classici - parecchio superiore alla media.

generalmente è simpatico a tutti, ma in particolare alle signore, a cui provoca questo effetto particolare per cui vedono in lui il figlio che vorrebbero avere e si confessano, morbosamente attratte dal suo modo virile di condurre il discorso.

è di una bellezza strutturale che trascende e prescinde dai normali canoni dell'apparire moderno, per cui il maschio bello si strappa le sopracciglia e somiglia sempre più ad un trans.
è una bellezza gestuale sensuale, unita al viso proporzionato con occhi grandi e capelli ricci.

l'onestà è una dote di famiglia, in lui esasperata e continuamente messa alla prova nello svolgimento del suo lavoro. ma non la si deve intendere solo in senso professionale, perché in realtà è ancora più radicata in lui l'onestà di comportamento, il rispetto di sé e degli altri: e lui solo sa quanto gli è già costato esserlo. è difficile, molto duro: chi non lo è non sa quanto si stia male piuttosto che dover mentire.

se in buona compagnìa e stimolato dagli argomenti, trascina tutti con battute pungenti, aneddoti, racconti dell'infanzia e del presente, citazioni colte e impressionanti (a volte quasi imbarazzanti) considerazioni.

la curiosità è sempre stata il suo forte: fin dalle prime precoci scoperte sessuali. ed è la base, oppure uno dei componenti, di un'intelligenza particolare: così come l'originalità del comportamento e del pensiero, che fa breccia nel cuore di tutti, facendolo diventare presente ad una cerimonia anche se non c'è.

sì, forse c'è un piccolo neo: in parecchi pensano che l'egocentrismo sia una dote negativa per un carattere. io sono convinto che in generale sia solo un modo per catalizzare l'attenzione su una persona molto speciale. e io ti voglio bene, tanto.

martedì 20 febbraio 2007

scegliere

la possibilità di scegliere è molto importante. una macchina, una casa, avere un figlio, separarsi, divorziare oppure riappacificarsi. il dubbio che mi pongo è se una volta effettuata una scelta, ci si debba voltare indietro per ponderarla.
è chiaro che prima di scegliere si debba ragionare in modo da vagliare tutte le possibili ipotesi, conseguenze, pro e contro.
e poi? secondo me è meglio non dubitare, sbagliare fino in fondo o fare centro alla grande. l'unica cosa importante è non darci l'occasione per conservare un senso di colpa sul quale siamo impotenti: tornare indietro non si può. se lo facciamo le conseguenze sono pessime, sono situazioni che si trascinano come spettri nell'ombra dei nostri pensieri.
possiamo, certo, dedicare un pensiero lontano alla scelta ed alla conseguenza che ne è originata: ma bisogna guardare avanti. insomma, siamo uomini! ci distingue dagli altri esseri la possibilità di gestire situazioni difficili, trovare soluzioni.
io sono ottimista, il percorso della nostra vita è costellato di scelte: solo camminando avanti (sguardo fiero, mi raccomando) troviamo altre scelte, sfide, possibilità di crescere e migliorarci. se restiamo fermi o torniamo indietro non facciamo un bel cazzo. e poi potremo ridere dei nostri errori, o gloriarci con altri dei nostri successi.

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